Il mio augurio per il 2009...

>> mercoledì 31 dicembre 2008


Buon anno fratello, buon anno davvero e spero sia bello, sia bello e leggero
che voli sul filo dei tuoi desideri ti porti momenti profondi e i misteri rimangano dolci misteri
che niente modifichi i fatti di ieri, ti auguro pace, risate e fatica,
trovare dei fiori nei campi d'ortica
ti auguro viaggi in paesi lontani, lavori da compiere con le tue mani
e figli che crescono e poi vanno via attratti dal volto della fantasia.
Buon anno fratello, buon anno ai tuoi occhi, alle mani, alle braccia, ai polpacci, ai ginocchi.
Buon anno ai tuoi piedi, alla spina dorsale, alla pelle, alle spalle, al tuo grande ideale.
Buon anno fratello, buon anno davvero, che ti porti scompiglio e progetti sballati,
e frutta e panini ai tuoi sogni affamati ti porti chilometri e guance arrossate,
albe azzurre e tramonti di belle giornate e semafori verdi e prudenza e coraggio
ed un pesce d'aprile e una festa di maggio,
buon anno alla tua luna, buon anno al tuo sole, buon anno alle tue orecchie e alle mie parole.
Buon anno a tutto il sangue che ti scorre nelle vene e che quando batte a tempo dice "andrà tutto bene".
Buon anno fratello e non fare cazzate, le pene van via così come son nate.
Ti auguro amore, quintali d'amore, palazzi, quartieri, paesi d'amore,
pianeti d'amore, universi d'amore, istanti, minuti, giornate d'amore,
ti auguro un anno d'amore, fratello mio, l'amore del mondo e quello di Dio...

Jovanotti

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SCALILLE

>> martedì 30 dicembre 2008

Sono dolcetti simili a scalette (scalille) che, per la forma, simboleggiano l'ascesa verso il Regno di Cristo.
INGREDIENTI
5 uova intere + 5 tuorli
mezzo bicchiere (di carta) d'olio d'oliva
1 bicchiere di zucchero semolato
1 tazzina da caffè di liquore all'anice
1 bustina di lievito per dolci
farina quanta ne riceve l'impasto
per la glassa:miele di fichi
PROCEDIMENTO
In una ciotola mescolare le uova, l'olio, lo zucchero, il liquore all'anice ed il lievito. Versare farina fin quando l'impasto diventa sodo ma non troppo. Deve ancora appiccicare un po' alle mani. Poi quando lo si farà a pezzetti per formare i dolcetti, si lavorerà ancora un po' tra le mani, non si appiccicherà più e sarà della consistenza giusta.

Dare la formaalle scalille è più semplice a farsi che a dirsi.
Formare tanti bastoncini il più sottili possibile. Partire da un'estremità e dare ora la forma di una spirale, rigirare l'altra estremità intorno alla spirale e fermarla per chiudere. Ma si possono anche fare delle semplici ciambelline o treccine.
Per avere un'idea più precisa il blog Dolci e non solo ha documentato passo passo il procedimento qui. (Anche se da me si fanno senza il pettine, l'importante è dare la forma)

Friggere velocemente le scalille in olio bollente, l'impasto è leggero e si gonfia subito.
Per glassare le scalille, in una padella sciogliere del miele di fichi con qualche cucchiaio d'acqua ed immergere i dolcetti pochi per volta rigirandoli.

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TURDILLI

>> lunedì 29 dicembre 2008


Ed ecco una ricetta natalizia della tradizione calabrese: I TURDILLI ( o turdiddri...in effetti da me si dice così...turdiddri...il suono "ddri" si pronuncia in un modo che non so spiegare. Qualche calabrese cosentina sa aiutarmi?), dolcetti rigorosamente fritti. Infatti, in Calabria il Natale non è tale se in ogni casa non si inaugurano le festività con LA frittura.
Ogni famiglia, come ogni ricetta della tradizone che si rispetti, li prepara a modo suo...con o senza lievito, con vino rosso o bianco, cuocendo i liquidi o a freddo, con uova intere o soli tuorli.
Questa versione dei turdilli è quella di mia mamma che la imparò da mia nonna, che la imparò dalla mia bisnonna.....
L'unità di misura è un bicchiere: gli ingredienti devono essere misurati tutti nella stessa quantità ad eccezione della farina. Per questa, sulla ricetta, c'è scritto un secco "quanta se ne prende". Ed è qui il dubbio: quanta se ne prende?
Non è difficile regolarsi. L'impasto non deve appiccicare più alle mani, deve essere lavorabile ma nello stesso tempo morbido.
I turdilli sono dei dolcetti squisiti, che piacciono a tutti. La cosa più bella è leccarsi le dita sporche di miele dopo averle mangiate...assicurato.


INGREDIENTI
3 uova intere
1 bicchiere (di carta) di vermuth o vino bianco moscato
1 bicchiere (di carta) di zucchero semolato
1 bicchiere (di carta) di olio d'oliva
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di bicarbonato
farina quanta ne assorbe
miele di fichi o miele d'api

PROCEDIMENTO
Versare in una ciotola il vermuth (o vino) e l'olio; rompere le uova in una terrina, sbatterle un po' e versarle nella ciotola. A questo punto versare lo zucchero e amalgamare. Aggiungere il lievito ed il pizzico di bicarbonato. Quindi aggiungere farina finchè l'impasto è sodo ma non troppo duro. La pasta deve essere lavorabile.
Lasciare riposare la pasta per 10-15 minuti...così i turdilli si taglieranno meglio. Formare dei grossi gnocchi, grandi quanto una noce, di forma cilindrica.


Per formare le classiche righe si usa questo attrezzo...un setaccio di cannucce di bambù o salice (penso) che in dialetto calabrese si chiama CRIVU. In alternativa si può utilizzare tranquillamente la tavoletta rigata che serve per gli gnocchi o una forchetta.

Passare quindi i turdilli sul setaccio, incavandoli con le dita indice e medio come si fa per gli gnocchi.

Friggere in una padella alta e larga i turdilli. Fanno molta schiuma; in tal caso abbassare un po' la fiamma. Devono cuocere per un po' altrimenti rimangono crudi all'interno, soprattutto se sono belli cicciotti come piacciono a me. Quando sono ben dorati all'esterno sono pronti.

Lasciarli raffreddare. In una padella scaldare del miele di fichi ( Il miele di fichi è chiamato "miele" ma non ha nulla a che vedere con le api. E' uno sciroppo o estratto molto denso e scuro che si ottiene dalla bollitura per molte ore del succo prodotto dai fichi appassiti di fine estate) o miele d'api. Se è il caso diluire con qualche cucchiaio d'acqua. Glassare quindi i turdilli.
Questi dolcetti si conservano benissimo per tutta la durata delle feste natalizie purchè siano ben chiusi in contenitori ermetici.

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La mia intervista doppia con Dida

Per leggere la mia intervista doppia con Dida di Gli amori di Dida cliccate sull'immagine/logo dell'iniziativa ideata dalle 2 fantastiche autrici del Diario di Nonna Papera.

Grazie 1000 a Pan di Panna e Delizia per questa opportunità dataci!

E grazie a Dida...sei una persona bella e intelligente.

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BUON NATALE!!!!

>> mercoledì 24 dicembre 2008

glitter-graphics.com


Vigilia di Natale!

Il mio countdown segna -12 ore alla Mezzanotte del 24 dicembre. Mi rendo conto d'essere in enorme ritardo con i post natalizi. Non che abbia sfornato centinaia di biscotti, spadellato per cene con gli amici o prodotto marmellate e salse da regalare. No...niente di tutto questo. Anzi, ultimamente non mi sto nemmeno avvicinando ai fornelli. Mi è mancato il tempo e se vogliamo anche l'ispirazione.

Ok! Lo ammetto! La latitanza si è impossessata di me. Se considero che solo ieri mattina sono riuscita a pensare ed occuparmi dei regali per la mia famiglia...Sono in ritardo su tutti i fronti.
Tanti pensieri hanno affollato la mia mente nelle ultime settimane. Uno tra tutti...non ho più un lavoro. Il mio contratto a progetto in scadenza lo scorso 15 dicembre non ci è stato rinnovato. A me e ad altre mie colleghe. A gennaio ricomincerà, quindi, la ricerca.
Beh...vediamo se Babbo Natale esaudirà i miei desideri

Come da tradizone di famiglia questa sera il cenone della Vigilia sarà a casa mia. Per cui vi lascio immaginare il da farsi di oggi pomeriggio.

Intanto dedico questo post a tutte le persone che fanno e faranno visita a questo mio spazio virtuale. Grazie a tutti!!

Prometto nei prossimi giorni di postare i dolci tipici della mia Terra e, se riuscirò a fare qualche foto, anche delle pietanze della Vigilia.

Non sono tanto brava con le parole...o meglio vado dritta al sodo senza giri di parole e fronzoli inutili. Il mio augurio è semplicemente che possiate trascorrere delle splendide giornate in serenità e con le persone che amate!

BUON NATALE A TUTTI...DI CUORE!



Ed ora vi faccio sbirciare in casa mia! Questo è il mio alberello...


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Torta di mele caramellate al brandy

>> domenica 14 dicembre 2008



Inverno per me è sinonimo di caminetto acceso, una tazza di tè fumante, il profumo dei fritti tipici di Natale, la fragranza per casa di una torta appena sfornata...meglio se una torta alle mele.
Ed ecco una versione che ci è piaciuta molto.
L'impasto che ho usato è quello del plum cake all'inglese ma che, con delle piccole varianti, uso per diversi dolci, soprattutto ciambelloni e torte da farcire con la marmellata per la colazione. Questa volta è toccato alle mele; il pizzico di Brandy e il leggero caramello rendono il dolce finito particolare e sfizioso. E poi che torta di mele sarebbe senza l'accostamento di un pizzico di cannella?
Ingredienti:
4 uova
220 gr. di zucchero
200 gr. di burro a temperatura ambiente
450 gr. di farina 00
1 bicchiere (di carta) di latte
buccia e succo di 1 limone
1 bustina di lievito
1 pizzico di sale

3 mele golden
4-5 cucchiai di zucchero semolato
3 cucchiai da tavola di Brandy
zucchero a velo e cannella (quantità secondo i gusti)



Procedimento:
Sbucciare le mele, tagliarle a spicchi, spruzzarle di Brandy e, in una padella, farle caramellare con lo zucchero semolato.
Aprire le uova e separare i tuorli dagli albumi. Tagliare il burro ammorbidito a tocchetti e montarlo a crema con lo zucchero. Aggiungere i tuorli, la buccia ed il succo del limone, il latte, il pizzico di sale, la farina setacciata con il lievito e per ultimi gli albumi montati a neve.
Imburrare, quindi, uno stampo rotondo da 28 cm. Versare metà dell'impasto, posizionare le mele uniformemente e coprire con il restante composto. Infornare a 180° C, per circa 40-45 minuti.
Appena la torta sarà fredda, spolverarla di zucchero a velo miscelato con cannella.


Con questa torta partecipo alla raccolta di Essenza di Vaniglia, "La mia torta di mele"

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Nuvole...nell'infinito...

>> martedì 2 dicembre 2008

A volte guardo il cielo...lassù... alla ricerca di un segno, di un lampo di luce che mi indichi la strada da percorrere come una nuova Stella Cometa apparsa solo e soltanto per me. E vorrei essere io stessa su quelle nuvole così come immaginavo da bambina ad avere uno sguardo su tutti, per vedere e sapere se qualcuno mi pensa ancora o se si sono tutti dimenticati di me. Che ricordo ho lasciato nelle persone che mi sono lasciata alle spalle durante il mio percorso? E chissà che da lassù si possa anche vedere il futuro, quello stesso futuro che ora non riesco proprio ad immaginare né progettare. Abbi fiducia...mi dicono. Ma io non sono una nuvola...Le nuvole si che hanno fiducia. Si fanno trasportare dal vento chissà dove senza chiedersi mai il perché o dove stanno andando. Ma sono anche libere nel loro vagare, per sempre, nell'infinito.
E chissà quando, apparirà, per me l'arcobaleno.







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