Cioccomandorle

>> domenica 30 novembre 2008



Il mio anti-depressivo preferito?

Naturalmente....

Semplicemente...

La cioccolata fondente extra...




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Minestra di pasta e lenticchie e riflessioni di fine novembre


Iniziamo con una serie di premesse e di "finalmente"...
Finalmente riesco a scrivere nel mio angolo virtuale preferito. Negli ultimi giorni non è che mi mancasse il tempo di dedicarmi al mio blog...anzi! Era la voglia di scrivere, la concentrazione, l'ispirazione che m'aveva abbandonata. Come iniziare? Aprivo il foglio dei post, e dopo avere scritto 3-4 righe mi bloccavo senza riuscire a farmi piacere quello che stavo scrivendo. Capita no? La sindrome del foglio bianco. Ero sempre distratta da qualche pensiero o preoccupazione a cui dare la precedenza. "Il lavoro non va mica bene...sicuramente il contratto a progetto che ho dopo il 15 dicembre non sarà rinnovato a me alle mie colleghe...che imbecille il mio titolare:non gliene va bene mai una. Sono davvero stufa delle sue sfuriate senza senso, dei suoi cambi d'umore come una donna nel bel mezzo di una crisi isterica. Invio il curriculum a questa e quella azienda, magari mi chiamano per un colloquio...Intanto lunedì pomeriggio che delusione! Il colloquio in quell'azienda della quale mi avevano parlato davvero bene è andato alla grande ma con che faccia dicono di voler pagare 2,50 Euro all'ora? Chi vuoi che vada a lavorare lì per 250 Euro al mese? Che bella l'ultima canzone della mia Carmen Consoli. Mi fa sognare..."
Stamattina, invece, dopo le pulizie della domenica mattina mi sono seduta alla mia scrivania e nel massimo silenzio sto cercando di svuotare la mia testa affollata da troppe parole, troppe idee e concetti da condividere con qualcuno. Si c'è silenzio intorno. Da sola riesco meglio a sentire la voce che proviene dal mio io interiore. Mi piace stare sola e fare quello che più mi piace ed appassiona.
Finalmente il mese di novembre è terminato e da domani posso pensare ufficialmente al Santo Natale: portare giù dalla soffitta gli scatoloni e tirare fuori l'albero, gli addobbi, le lucine (tutto deve essere pronto per il 7 dicembre la vigilia dell'Immacolata); pensare (seppur siano pochini) ai regali da fare (ah...dimenticavo...uno l'ho già acquistato ieri e donato in anticipo...secondo voi vale? Boh! ma sempre di un regalo di Natale si tratta).
E poi...e poi...magari organizzare un bel Capodanno che apra le porte al 2009 e si porti via questo 2008 che, parlando con tutta sincerità, non è stato un anno tanto positivo, della serie anno bisesto, anno funesto.
Il mese di novembre mi ha sempre portato tristezza, sindrome depressiva. Sono anni ormai che mi succede. Sarà il freddo che a me non piace tanto; saranno le poche ore di luce; sarà che è per antonomasia il mese dei morti; sarà l'avvicinarsi dei bilanci personali di fine anno ma questo mese non mi garba per niente. Lo considero a tutti gli effetti un mese di cui sbarazzarsi al più presto.
Poi c'è una cosa che proprio non sopporto: il voler a tutti i costi pensare al Natale già dal 3 novembre o anche prima. Negli ultimi anni sembra che tutti facciano a gara per addobbare per primo l'albero, per esporre il primo panettone, per appendere ai balconi luci ed i tanto buffi, quanto odiosi Babbi Natale scalatori. Quando ero piccola io, e non stiamo parlando certo del secondo dopoguerra, l'albero si addobbava a Santa Lucia e in casa non c'era traccia di regali o panettoni prima del 15 dicembre. Ora per via di impegni vari, e perché lo trovo più consono alla nostra tradizione che vede l'inizio delle festività con la prima domenica d'avvento o comunque l'8 dicembre, addobbiamo l'albero e prepariamo tutto per la sera del 7, vigilia dell'Immacolata. E' anche vero che del Natale sono più belli i preparativi e l'attesa...ma non mi piace anticipare troppo i tempi. Ed è anche per questo che qui sul blog non c'è ancora traccia di lustrini, ghirlande, fiocchi rossi.
Finalmente la pioggia ha smesso di cadere e oggi c'è il sole. Il Nord è ricoperto dalla neve, qui invece siamo stati ricoperti dall'acqua. Sono stati giorni terribili: pioggia, vento come mai s'era visto. La città paralizzata per un pomeriggio intero per la chiusura di alcune strade. Tanta paura per il rischio frane e smottamenti che, qui in Calabria, purtroppo sono all'ordine del giorno. Ogni volta il pensiero non può che andarmi alla tragedia di Cavallerizzo, una frazione di Cerzeto, che il 7 marzo 2005 è stato cancellato da una frana che ha portato via ad un'intera popolazione le case ed i sacrifici di una vita. Ricordo come fosse stato ieri la paura, la disperazione, l'incredulità negli occhi delle persone che in una notte sono state testimoni della scomparsa del loro paese. Qui trovate la fotogallery creata dal Comitato per Cavallerizzo: immagini tremende che mi ricordano come anche il mio paese è ad alto rischio ed interessato da più di un evento franoso che ha costretto all'evacuazione di diverse famiglie.
Ed in questa domenica finalmente riesco a pubblicare quasi fuori tempo massimo il mio contributo per la raccolta di Zuppe e minestre indetta da Cristina di La cucina di Cristina.

Un piatto semplice, umile, povero senza troppe pretese ma che adoro proprio per queste sue caratteristiche.
MINESTRA DI PASTA E LENTICCHIE
Ingredienti:
500 g. di lenticchie
3 carote
1 cipolla rossa di Tropea piccola
1 costa di sedano
3 grossi pomodori pelati
sale
olio extra vergine d'oliva
pasta dal formato piccolo


Tenere le lenticchie a bagno in acqua fredda un paio d'ore. Scolarle, sciacquarle e coprendole nuovamente d'acqua tiepida metterle a cuocere con le carote, la cipolla, il sedano ed i pelati. Cuocere per circa 40 minuti. A fine cottura salare e condire con l'olio. Quindi lessare la pasta e condirla con le lenticchie.

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Aiuto...Alanis mi ha rapita!

>> sabato 22 novembre 2008




Sono giorni e giorni che non faccio altro che ascoltare questa canzone di Alanis Morissette in continuazione. Non ne posso fare a meno. E' di una bellezza sorprendente.

Ed in questa buia, fredda, piovosa, ventosa mattina di novembre non può fare altro che tirarmi un po' su d'umore. Per non parlare delle due versioni del video.

Stamattina sono alle prese con una torta di compleanno per la mia cara nonna...attività altrettando anti-depressiva soprattutto se si tratta di pasticciare con il cioccolato...

Basta! Ho già svelato troppo. Non vorrei rovinare la sorpresa a qualcuno.

Intanto mi riascolto per l'ennesima volta Alanis mentre la pioggia batte sui vetri.







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Novembre...piovono premi

>> mercoledì 19 novembre 2008

Con enorme ritardo posto i premi ricevuti ultimamente. Grazie 1000 a chi me li ha assegnati...mi fa molto piacere ogni vostra dimostrazione di stima ed apprezzamento per il mio blog e per quello che cerco di trasmettervi in ogni post.
Ma (non me ne vogliate per questo) non vi nascondo che ogni qual volta ne ricevo uno rimango un po' così...imbarazzata nel non sapere come ricambiare e come continuare la catena...a chi dare il premio a mia volta? troverò mai il tempo per postarlo? chi ancora non l'ha ricevuto?
Esattamante come in questo caso...posto i premi fuori tempo massimo e con soli 10 minuti a disposizione per scrivere un testo decente...inserire immagini, link e nomi delle mittenti.
Per cui non giro i premi a nessuno...o meglio li giro a chi passerà di qui nei prossimi giorni...trasgredendo ai rispettivi regolamenti...ma che regolamenti sarebbero se non venissero trasgrediti?

Grazie a:


Giulia


Cyndistar e Sorbyy


I dolci di Laura e Giulia


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Vellutata di zucca e patate

>> venerdì 14 novembre 2008

Questa vellutata è davvero una delizia! Delicata, saporita ma soprattutto leggera dal punto di vista calorico. Insieme ad una fetta di carne ai ferri, un'insalata verde ed un frutto, rappresenta un pasto completo per affrontare magari un pomeriggio di studio o lavoro, ma ipocalorico per chi è a dieta.
Anche se, a dir la verità, io l'ho mangiata con i pezzetti di fresella integrale e mi ha saziato, da sola, senza problemi.
E poi, per una freddolosa come me, nelle sere buie e fredde, cosa c'è di meglio che scaldarmi e coccolarmi in questo modo??

Ingredienti:

500 gr. di zucca
2-3 patate
1/2 cipolla
1 carota
1 costa di sedano
scaglie di parmigiano
olio extra vergine d'oliva
sale
1 fresa integrale o pane tostato
Pulire la zucca e le patate; tagliarle in grossi pezzi. Sistemarle in una pentola insieme alla cipolla, alla carota, al sedano e coprire d'acqua. Dal momento dell'ebollizione fare cuocere almeno un'ora. Passare quindi al passaverdure o con il minipimer. Rimettere la pentola con la vellutata sul fuoco e lasciare andare ancora per altri 5-10 minuti (se vi pice più densa). Condire con un cucchiaio d'olio extra vergine d'oliva, delle scaglie di parmigiano ed accompagnare con della fresa a tocchetti o del pane tostato
Con questa ricetta partecipo alla Raccolta di Ricette light di Manu.


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Verdure sotto vetro

>> martedì 11 novembre 2008



Come conservare un angolo di sapori, profumi, colori dell'estate oltre il freddo dell'autunno e dell'inverno? Come assaporare verdure fresche come appena raccolte anche nei giorni di pioggia e freddo? Come prolungare il piacere della, semplice ma straordinariamente saporita, cucina mediterranea?

Semplice...basta disporre di melanzane, peperoni gialli e rossi, pomodori, patate, basilico e (se piace il sentore leggermente piccante) un peperoncino intero. E...dimenticavo la cosa più importante...dei barattoli in vetro.

Semplicemente pulire le verdure, tagliandole abbastanza grossolanamente. In una padella scaldare dell'olio extra vergine d'oliva con cipolla rossa di Tropea, 2 spicchi d'aglio, 1 peperoncino piccante intero. Versare le verdure e cuocere 10-15 minuti al massimo. Il basilico a crudo. Versare quindi nei vasetti di vetro, chiudendoli con i tappi; capovolgerli per formare il sottovuoto e una volta intiepiditi sterilizzare in acqua bollente...e il gioco è fatto.


Altro non è che la "ciambotta" dalle modalità di preparazione leggermente differenti per consentirne la conservazione sotto vetro. Si conserva anche per 3-4 mesi.
Non resta che riscaldare le verdure per avere un condimento per della pasta, dei crostoni di pane, della pizza alla contadina, o un semplice contorno. (Io a volte riscaldo il barattolo direttamente a bagnomaria)

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Spaghetti ai funghi rositi della Sila

>> martedì 4 novembre 2008

E' tempo d'autunno! E' tempo di castagne, di vino novello, di noci e soprattutto, di funghi!
E' tempo, per gli appassionati e raccoglitori di funghi, di lunghe camminate nei boschi dai colori dorati alla ricerca di questi preziosi frutti dell'autunno, preziosi come pepite d'oro.
I funghi rositi o sanguinelli (Lactarius salmmonicolor/Lactarius deliciosus) sono considerati, nonostante l'umiltà, tra i più buoni in assoluto. Saporiti e profumati quanto i porcini, oltre che conservati sott'olio, si prestano ad essere cucinati in modo semplicissimo. Olio, aglio, prezzemolo e peperoncino. Stop. Nient'altro per esaltarne il loro sapore intenso tipico del sottobosco silano.


Spaghetti ai funghi rositi per 4 persone:

400 - 450 gr circa di spaghetti
500 gr di funghi rositi
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
2 peperoncini freschi
olio extra vergine d’oliva
sale

Pulire e passare velocemente sotto l'acqua corrente i funghi. Asciugarli e tagliarli in pezzi. In una padella fare dorare in olio extra vergine d'oliva, uno spicchio d'aglio tagliato sottilissimo e due peperoncini piccanti freschi tagliati anch'essi sottili (oppure spezzati a metà). Aggiungere i funghi; salare. Coprire con mezzo mestolo d'acqua e, con il coperchio, cuocere a fuoco medio per circa 30 minuti. Anche a fine cottura i funghi rimarranno sodi e quasi "croccanti" sotto i denti.

Intanto cuocere gli spaghetti e condirli con il sugo di funghi rositi. Spolverare di prezzemolo e servire.


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