Chiacchiere al forno

>> martedì 24 febbraio 2009

E prima che il Carnevale finisca eccomi qui a postare la mia ricettina: le chiacchiere al forno. Si...al forno!
Dovete sapere che, benché ami mangiare il fritto, non amo prepararlo e non amo riempire la cucina (se va bene, altrimenti tutta la casa) dell'odore forte di frittura.

Ed è per questo motivo che quest'anno ho decido di provare le chiacchiere al forno.
La ricetta l'ho presa qui dal blog di Dolci e non solo. Sono buonissime!!
Certo, fritte sono un'altra cosa; ma queste al forno rappresentano una validissima alternativa.

Vi riporto alla lettera la ricetta della nostra cara Francesca e, tra parentesi, le mie modifiche...non avevo abbastanza farina per cui ho dovuto diminuire un po' le quantità.

CHIACCHIERE AL FORNO

500 g. di farina 00 (400 g. di farina 00); 100 g. di zucchero semolato (100 g. di zucchero semolato); 50 g. di burro morbido (40 g. di burro a tocchetti ammorbidito); 4 uova piccole (2 uova grandi); 4 cucchiai di marsala (3 cucchiai di vermouth); la buccia grattata di un limone; 2 vanillina (non l'ho usata); 1 bustina di lievito per dolci (3/4 di bustina); zucchero a velo

Ho impastato tutti gli ingredienti; steso la pasta con la macchinetta per la sfoglia ad uno spessore medio. Ho cotto in forno a 180 gradi per 8-10 minuti coprendo le chiacchiere con carta forno. Una volta fredde le ho spolverate di zucchero a velo.

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Penne con Polpette di carne al sugo

>> mercoledì 18 febbraio 2009




Ci sono delle cose nella vita che hanno il potere di rassicurare, calmare, confortare, consolare. Rievocano situazioni familiari, atmosfere di casa e visi amati, il tepore di un caminetto nelle giornate piovose o la gioiosa convivialità intorno alla tavola della domenica a pranzo.
Le polpette di carne rientrano a pieno in questa descrizione.

Che le si mangi a casa propria o in casa d'altri, in ristorante o in agriturismo, servite con il sugo e il pane abbrustolito o in un antipasto con salumi e verdure sott'olio...le polpette sono sempre le
polpette e rimane immutata la "sacralità" racchiusa in queste saporite palline.

Ogni famiglia ha la sua ricetta, l'ingrediente segreto che le rende uniche e inimitabili. La particolarità di questa che vi propongo, della quale devo ringraziare la mia nonna, è il mix di macinato di maiale e salsiccia fresca sbriciolata.

A dire il vero la mia nonna a volte usa anche un altro salame tipico della Presila cosentina, la Nnuglia o Nduglia preparata con le carni di scarto della salsiccia e della soppressata e insaccata nelle interiora più larghe del maiale (da non confondere con la N'duja originaria di Spilinga, nel vibonese). La Nnuglia è una tipologia di salame che si conserva, dopo una brevissima stagionatura, dopo averla bollita; mia mamma la congela ancora fresca e la cuoce solo al momento di consumarla. In ogni caso non si stagiona mai come si fa invece con la salsiccia o la soppressata. Nei prossimi giorni vi parlerò di questo salame che molti, i più schizzinosi, descrivono di terza categoria ma che al contrario è molto saporito.

Nelle famiglie come la mia, nelle quali si prepara ancora la salsiccia e gli altri insaccati (una egregia dimostrazione l'abbiamo vista sul blog Dolci e non solo) i mesi di gennaio e febbraio sono il periodo ideale per gustare questo prodotto ancora fresco o poco stagionato.

E - detto tra noi - la salsiccia è proprio una di quelle pietanze che, come le polpette, mi fanno sentire il profumo, il sapore di casa mia e delle mie origini.

Ma passiamo alla ricetta. Come al solito per i piatti salati, raramente peso e misuro gli ingredienti. Vi indicherò quindi delle quantità approssimative. Siete sicuramente più bravi/e di me a regolarvi secondo il vostro occhio e i vostri gusti.

Ingredienti:

Per le polpette:

300 g. di macinato di maiale ( o se preferite vitello)

300 g. di salsiccia fresca sbriciolata

2 uova intere

2 fette di pane raffermo e spugnato in acqua

3-4 cucchiai di parmiggiano grattugiato (o pecorino crotonese)

1 spicchio d'aglio tritato finissimo

sale e pepe q.b.

Per il sugo di pomodoro:

polpa di pomodoro

1/2 bicchiere di vino rosso

cipolla

sale e pepe q.b.

olio extra vergine d'oliva

Impastare tutti gli ingredienti e formare le polpette. In una pentola soffriggere la cipolla nell'olio d'oliva finchè è ben dorata; aggiungere le polpette e farle rosolare appena (non friggerle ma soltanto rosolarle; rimarranno morbide e succose all'interno). Bagnarle con il vino e quando questo è evaporato aggiungere la polpa di pomodoro; salare e pepare a piacere e cuocere le polpette a fuoco bassissimo per almeno 1 ora e mezza.

Servirle con delle penne lessate oppure a parte come secondo.

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Risotto agli spinaci

>> sabato 14 febbraio 2009


E dopo tanta acqua, tanti disagi, tante frane, anche qui da me, copiosa, silenziosa, abbondante ieri notte è scesa la neve. La prima neve dopo più di un anno.
Le montagne della Sila e tutte quelle intorno sono imbiancate offrendo un paesaggio da pieno inverno. Appena posso pubblicherò qualche foto.

E ieri a pranzo per riscaldarmi e coccolarmi ho preparato questo risotto con spinaci, tanto saporito quanto semplice; per mantecare ho usato qualche cubetto di Caciocavallo Silano, ma va benissimo qualsiasi formaggio a pasta filata. Se avessi preferito una versione più light avrei sicuramente usato solo mezzo cucchiaio di parmigiano grattugiato.

Ingredienti per 4 persone:
400-450 g. di riso
5 cubetti di spinaci surgelati
100 g. di Caciocavallo Silano
qualche cucchiaio di parmigiano grattugiato
mezza cipolla
brodo vegetale
olio d'oliva
sale

In una padella dai bordi alti soffriggere nell'olio la cipolla tritata; aggiungere i cubetti di spinaci ancora surgelati e bagnare con mezzo bicchiere d'acqua. Salare e coprire con il coperchio aspettando che gli spinaci si scongelino e si disfino completamente. Versare quindi il riso, lasciarlo tostare e portare a cottura bagnando con il brodo vegetale; salare alla fine.
A cottura ultimata, fuori dal fuoco, aggiungere qualche cucchiaio di formaggio grattugiato e i cubetti di caciocavallo silano. Mantecare affinché il caciocavallo si sciolga e servire caldissimo.

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La Compagnia del Cavatappi...è arrivato!!

>> venerdì 6 febbraio 2009

E' arrivato!! Il pacco con i prodotti della Compagnia del Cavatappi è arrivato!!
Tutto bello imballato e incellophanato.
All'interno leccornie e prelibatezze per un valore di 45 euro grazie all'iniziativa La Compagnia dei Blogger:

linguine, bucatini, tagliatelle e pappardelle per un totale di 5 Kg di pasta
2 confezioni di tarallini pugliesi (al peperoncino e gusto mediterraneo)
1 vasetto di miele d'arancio
1 vasetto di marmellata di mandarini
1 vasetto di crema toscana alle nocciole
1 confezione di ottime mandorle ricoperte di cioccolato fondente extra


Complimenti al signor Putignano per la cura nel confezionare i prodotti uno a uno e prepararli alla spedizione. E naturalmente GRAZIE per questa ottima selezione di prodotti!

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Lagane e ceci - Lagani e ciciri

>> domenica 1 febbraio 2009


Ricetta tipica della provincia di Cosenza, la "lagana" è la tagliatella senza uova: solo acqua e farina. Pietanza tramandata dalle nostre nonne, semplicissima e povera negli ingredienti, saporita ed energetica, può considerarsi a tutti gli effetti un piatto unico per la presenza del legume.

In inverno le lagani e ciciri si preparano spesso, soprattutto nei giorni particolarmente freddi e rigidi.
Mia nonna stende la sfoglia sulla spianatoia a mano con il mattarello, con una velocità e precisione sorprendente, per poi tagliare con il coltellaccio le lagane (o anche le tagliatelle).
Io non ho ancora imparato e perciò mi avvalgo dell'aiuto della macchinetta ("nonna Papera")...anche se quelle stese a mano hanno una rugosità ed una consistenza uniche e impareggiabili, e il loro sapore è tutta un'altra cosa.




Ingredienti:

stessa quantità di farina 00 e di farina di semola rimacinata
acqua
ceci secchi
olio extra vergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
sale

Mettere a bagno i ceci in acqua per un'intera nottata. Il giorno dopo metterli a cuocere in abbondante acqua e sale a fuoco bassissimo. Controllare spesso il livello dell'acqua e, se necessario, aggiungerne ancora bollente.
Preparare le lagane con le farine miscelate tra di loro e acqua. Regolarsi sulla quantità di quest'ultima: l'impasto deve essere come quello delle tagliatelle.
Stendere la sfoglia e tagliare le lagane (a mano o con la macchinetta apposita). Farle poi riposare sulla spianatoia per una trentina di minuti.
Lessarle in acqua salata e nel frattempo soffriggere in un padellino l'aglio schiacciato nell'olio (questo servirà da condimento).
Scolare le lagane, aggiungervi i ceci e l'olio caldo, lasciando da parte l'aglio.



Con questa ricetta partecipo alla raccolta-premio "Poveri, ma belli" di Nadia del blog Mamma che buono!

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