Penne salsiccia e panna al profumo di noce moscata

>> martedì 21 aprile 2009




Questo piatto di pasta non è niente di particolarmente ricercato... ma dal sapore intenso e ricco lo adoro! La noce moscata dà quel tocco in più che fa la differenza.
E poi è, insieme alla carbonara, una delle ricette “forti” di mio padre. Quindi come non inserire nel mio blog anche un suo contributo?

Ingredienti per 4 persone:
400 g. di penne (oppure altra pasta corta... le eliche sarebbero il formato ideale)
200 g. di salsiccia fresca sbriciolata
una confezione di panna da cucina
una noce di burro
una spolverata di noce moscata
una spolverata di pepe nero
sale
parmigiano grattugiato (facoltativo)

Sbriciolare la salsiccia, rosolarla in una padella ampia con il burro, insaporendo con della noce moscata e del pepe nero. Aggiungere la panna, lasciare insaporire il tutto per 1-2 minuti e togliere dal fuoco.
Intanto lessare la pasta in acqua salata, scolarla e saltarla nel condimento di panna e salsiccia. Spolverare (a piacere) di parmigiano grattugiato e servire.

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Orecchiette con le cime di rapa

>> giovedì 16 aprile 2009




Premessa numero 1: questa ricetta è tipicamente invernale lo so ma era in stand-by da un po’ di tempo... la pubblico prima che le temperature arrivino a 40° all’ombra e un piatto del genere risulterebbe decisamente “pesantuccio”...
Premessa numero 2: mentre a casa mia ne sono tutti grandi estimatori, soprattutto nella versione tipica calabrese con la salsiccia fresca, io non amo molto le cime di rapa, anzi... potrei tranquillamente affermare che non mi piacciono per niente. Ma con le orecchiette sono l’unico modo in cui riesco a mangiarle e anche volentieri.
Premessa numero 3: le orecchiette con le cime di rapa fanno parte della tradizione regionale pugliese, in particolar modo barese e, anche se finora ho inserito nella sezione Ricette della tradizione solo piatti calabresi, le classifico come pietanza tradizionale a tutti gli effetti della tradizione culinaria meridionale ed italiana in generale.
Premessa numero 4: come sempre per i piatti salati non indicherò porzioni e quantità precise, che dipendono sempre dai gusti personali (se preferite la predominanza del sapore delle acciughe o delle rape), da quanto avete appetito. Allo stesso modo, il procedimento da seguire può variare: lessare le cime di rapa e metterle da parte e successivamente lessare nella loro acqua le orecchiette oppure lessare contemporaneamente le cime di rapa e le orecchiette. Penso non ci sia grande differenza tra l’uno e l’altro modo di procedere.
Premessa numero 5: le premesse sono terminate... vi riporto ora come ho preparato queste squisite orecchiette con le cime di rapa.



Ingredienti:
orecchiette fresche o secche
cime di rapa
qualche filetto d’acciughe (alici) sott'olio
2 spicchi d’aglio
olio extravergine d'oliva
sale q.b.

Mondare e lavare accuratamente le cime di rapa. Scottarle, quindi, per circa 4-5 minuti in abbondante acqua salata e, quando quest'ultima avrà ripreso il bollore, aggiungere le orecchiette.
Intanto in una padella abbastanza grande soffriggere nell’olio extravergine d’oliva i due spicchi d’aglio schiacciati e i filetti d’acciuga.
Quando le orecchiette saranno cotte scolarle insieme alle cime di rapa, e saltarle nella padella con il condimento avendo prima l’accortezza di togliere i 2 spicchi d’aglio.
Lasciare insaporire e servire.

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Cuculi cu l'uavu

>> sabato 11 aprile 2009


I cuculi cu l'uavu sono dei dolci pasquali tipici calabresi.
In base alla zona geografica prendono nomi diversi: cuculi, cuzzupe, cuddrura.
Qui da me, in provincia di Cosenza, si chiamano cuculi oppure, così come li chiama mia nonna, ninnariaddri perché nella forma ricordano un neonato tanto che si praticano dei taglietti alle estremità inferiori a voler riprodurre i piedini.
L'uovo simboleggia sia significati cristiani che pagani: rinascita, risurrezione dalla morte e fertilità, fecondità.
Il mio "rito" d'ogni mattina di Pasqua è inzuppare un pezzo di cuculo nel latte; vi assicuro sulla bontà!!

Vi riporto qui la ricetta della mia famiglia.




Ingredienti:
5 uova intere + quelle necessarie da incastrare
250 gr. di zucchero semolato
250 ml. di latte
250 gr. di burro fuso (oppure, meglio, se strutto sempre fuso)
scorza grattugiata di 2 limoni
2 bustine di lievito per dolci
farina q.b.


In una terrina aprire le uova, aggiungere lo zucchero, il latte, il burro fuso e raffreddato, la scorza di limone, lievito, farina quanto basta ad avere una pasta dalla consistenza simile alla frolla (deve essere lavorabile ma non troppo morbida). Io ne ho usata poco meno di 1 Kg. perché le uova erano abbastanza grandi.
Dare la forma ai cuculi e infornare a 180° C finché non saranno ben dorati.

Francesca di Dolci e non solo ha proposto le foto dell'intero procedimento; date uno sguardo qui.


Ai cuculi si può anche dare questa forma, a "corona", sempre intrecciata, incastrando 2-3 uova.


Nonostante abbiamo tutti nel cuore e negli occhi la tragica giornata di lutto trascorsa ieri... domani sarà Pasqua... la Pasqua della Resurrezione, forte simbolo della rinascita.
TANTI AUGURI A TUTTI... DI CUORE!!

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La mia pastiera


Che Pasqua sarebbe senza pastiera?? Condivido quindi la mia versione di questo buonissimo dolce. Sinceramente non conosco la ricetta della pastiera napoletana doc. Questa è la ricetta che seguiamo nella mia famiglia da un po' di anni: era riportata sul barattolo del grano cotto.



Ingredienti per 4 pastiere medie:

Per la pasta frolla:
1 Kg. di farina 00
6 uova intere
400 gr. di zucchero
400 gr. di burro
1 bustina di lievito

Per il ripieno:
1 barattolo di grano cotto
100 gr. di latte
30 gr. di burro
scorza di 1 limone grattugiata

700 gr. di ricotta freschissima
600 gr. di zucchero semolato
5 uova intere + 2 tuorli
2 fialette di aroma vaniglia (oppure 2 bustine di vanillina)
2 fialette di aroma fiori d’arancio
1 pizzico di cannella
cedro candito a pezzetti

Preparare la pasta frolla e metterla da parte al fresco.
Versare in una casseruola il grano cotto, il latte, il burro e la scorza grattugiata del limone e lasciare cuocere per 10 minuti mescolando spesso finché diventi crema.
Setacciare la ricotta, e aggiungere lo zucchero, le uova intere + i tuorli, l’aroma vaniglia, l’aroma di fiori d'arancio, e un pizzico di cannella (facoltativo).
Lavorare il tutto fino a rendere l'impasto molto sottile. Aggiungere la buccia grattata di un limone e i canditi tagliati a dadi. Amalgamare il tutto con il grano.
Prendere la pasta frolla e stenderla con il mattarello e rivestire le teglie precedentemente imburrate e infarinate.
Versare il composto di ricotta nella teglia, livellarlo, ripiegare verso l'interno i bordi della pasta e decorare con strisce formando la grata.
Infornare a 180° C per un'ora circa finché la pastiera non avrà un colore dorato in superficie.

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Lacrime... solo lacrime...

>> venerdì 10 aprile 2009

Oggi è il giorno del lutto... dolore, lacrime, vite spezzate...
Oggi, venerdì della Passione di Cristo, è il giorno del silenzio...

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La mia candela per le vittime del terremoto in Abruzzo

>> lunedì 6 aprile 2009

Dopo tanti giorni di assenza dal mio blog sarei voluta tornare con un post dai toni gioiosi e decisamente diversi.
E invece no...
Oggi è un giorno triste, di lutto, per tutte le vittime del terremoto in Abruzzo, in special modo per i bambini che non ce l'hanno fatta.

Il mio pensiero, mentre guardo in TV le terribili immagini della distruzione, vanno a tutte le vittime, agli sfollati, ai feriti e a chi, purtroppo, è ancora sotto le macerie. Che il Signore li aiuti a uscirne vivi.

Questa candela vuole essere solo un piccolo simbolo di vicinanza spirituale

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Copiano anche da me: ecco le cose che mi fanno veramente indignare!!!

>> venerdì 6 marzo 2009

Eh si! Hanno copiato anche da me!!
Ho seguito in questi giorni i vari tentativi di plagio subiti da molti amici blogger. Soltanto leggendo sui vostri blog, vi giuro, mi sono indignata.

Dopo aver letto questo post di Annamaria ho aperto i tre siti da lei segnalati e su RicettarioCucina a questa pagina ho trovato una bella sorpresa.
Vi ricordate i Biscotti al miele d'arancio di qualche tempo fa? La MIA foto dei biscotti è stata copiata/incollata sul loro sito.

Ho segnalato l'accaduto ed espresso la mia volontà che venisse immediatamente eliminata, scrivendo un commento sul post stesso (peccato che ci fosse la moderazione dei commenti e naturalmente non l'hano pubblicato) e.... udite udite, dopo nemmeno mezz'ora, proprio mentre scrivo questo post (ore 0.08 del 6 marzo 2009)...come potrete notare aprendo il link, la foto dei biscotti è scomparsa! Ora fa bella mostra di sé una brocca colma di latte. E anche la ricetta è stata sostituita.
Magie del web???
Io direi piuttosto magie di una coscienza sporca!
NON si utilizza il materiale altrui, che siano foto, testo o quant'altro senza il permesso esplicito dell'autore, e soprattutto senza citare la fonte.

Per fortuna il "webmaster" in discussione ha tolto la foto in brevissimo tempo ma l'indignazione resta!
Io, per natura, sono gelosa, possessiva delle cose che m'appartengono. Le foto, le ricette, tutto ciò che compare su queste pagine del mio blog lo sento come qualcosa di MIO...miei scatti effettuati in un particolare momento nella MIA cucina; MIE parole scritte con l'intento di esprimere una MIO pensiero o semplicemente MIA conoscenza culinaria con voi.
Vedere, delle MIE...passatemi il termine..."creazioni" su un altro sito, mi provoca indignazione e sdegno.



Ma sapete qual è la cosa che più mi fa rimanere basita...ci sono anche altre foto palesemente copiate, ma senza nessun segno distintivo che faccia risalire all'autore dello scatto; le mie invece le hanno pubblicate così com'erano, cioè con la mia firma Rorò in basso a sinistra.
Ma dico io! Ci siete o ci fate??


Vi segnalo, inoltre, questo post di Stella di sale in cui potrete lasciare commenti con segnalazioni di episodi del genere

AGGIORNAMENTO: GRAZIE a tutte per avere espresso la vostra opinione e per il sostegno dimostratomi. Il sostegno, s'intende, non lo state dando solo a me ma a tutti/e coloro i/le quali hanno subito i plagi. Mi fa molto piacere sapere che dopo tutto non lottiamo contro mulini a vento e qualcosa, per evitare lo sfruttamento indebito del nostro lavoro, si possa fare.

Grazie ancora!

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